Sintomi cardiopatie - Dr. Alfonso Agnino

Sintomi cardiopatie: Quali sono? Come si fa a capire quando è necessaria una visita cardiologica?

Il dr. Alfonso Agnino propone un elenco dei sintomi principali, i campanelli d’allarme che possono ricondurre ad una patologia cardiaca.
I sintomi di una cardiopatia non sono tanti ed è bene ascoltare il proprio corpo e correre ai ripari in breve tempo per evitare di aggravare la situazione.

IN BREVE
I sintomi più evidenti delle cardiopatie sono:
• Angina pectoris
• Dispnea da sforzo
• Palpitazioni
• Ortopnea
• Sincope


Sintomi stenosi valvolare aortica


La stenosi valvolare aortica spesso è asintomatica, altre volte invece è caratterizzata dalla comparsa di fiato corto, dunque dispnea da sforzo. In genere il paziente ha la sensazione di rimanere senza fiato dopo una camminata più veloce, salendo le scale, quando porta le buste della spesa.
Si può arrivare, in caso di stenosi aortica avanzata, alla ortopnea e cioè la necessità di dormire con due o più cuscini per evitare la sensazione di fame d’aria quando ci si corica sul proprio letto.
Altro sintomo molto frequente è il dolore al petto, o angina pectoris, che non necessariamente è legato ad altre eventuali patologie, come ad esempio una malattia coronarica, ma può essere un indizio della stenosi della valvola aortica.
In alcuni casi il paziente può manifestare addirittura una sincope, cioè svenimenti improvvisi dovuti al ridotto afflusso di sangue al cervello. Infatti la stenosi determina la chiusura della valvola che non permette al cuore di contrarsi correttamente tanto da inviare la giusta quantità di sangue alla testa. Da qui il motivo dello svenimento. Questo può anche essere riconducibile alla migrazione verso il cervello di piccole calcificazioni che partono dalla valvola stessa. Altro possibile sintomo è la sensazione di palpitazioni legate alla presenza di aritmie del cuore.

Riassumendo, i sintomi della stenosi valvolare aortica sono:
• Dispnea da sforzo, sino alla ortopnea
• Ortopnea, in caso di stenosi avanzata
• Dolore toracico (angina pectoris)
• Sincope
• Palpitazione

Tecniche cardiochirurgiche per trattare la stenosi valvolare aortica


Come riconoscere un’insufficienza aortica


L’insufficienza aortica, rispetto alla stenosi valvolare, è caratterizzata da un sintomo su tutti: la dispnea da sforzo ingravescente. È dovuta alle dimensioni alterate del cuore che, essendosi dilatato, perde la sua normale capacità di pompa. Proprio per questa dilatazione possono verificarsi delle aritmie con sensazione di palpitazione.
Tuttavia anche l’insufficienza valvolare aortica può risultare asintomatica, quindi la sua pericolosità sta nel fatto che non sempre è facile da riconoscere per il paziente.
Anche in questo caso i sintomi sono essenzialmente due:
• Fiato corto quindi dispnea da sforzo
• Palpitazioni legate alle aritmie del cuore

Tecniche cardiochirurgiche per intervenire sull’insufficienza aortica


Angina Pectoris



L’angina è il dolore al petto che si manifesta sotto sforzo. Questo dolore può essere di tipo pugnalata o oppressivo come se qualcuno stringesse forte il torace. A volte può interessare la parte finale dello sterno (bocca dello stomaco) confondendosi con problema di tipo gastrico. È bene parlarne in modo specifico perché questo tipo di dolore può manifestarsi in più modi, non per forza lo si avverte come circoscritto alla zona toracica ma può anche colpire:
Braccio sinistro
• Polso sinistro
• Mandibola
• Lobi delle orecchie (a volte)


A volte, seppur raramente i lobi o la scapola sinistra o destra. Quando il dolore dovesse comparire all’improvviso o mantenersi anche oltre il momento dello sforzo, il rischio è che si possa trattare non più di angina pectoris (quindi ischemia transitoria) ma di un infarto.
Un altro sintomo da tenere particolarmente monitorato è la dispnea da sforzo, comune a tante altre patologie cardiache. L’esame più importante che permette di capire com’è in effetti la situazione è la CORONAROGRAFIA. Questo esame permette di controllare presenza di eventuali chiusure delle coronarie. Qualora ci fossero le possibilità sono due: angioplastica (dilatazione della coronaria attraverso utilizzo di un palloncino) oppure intervento cardiochirurgico.


Insufficienza Valvola Mitrale



Sintomo tipico dell’insufficienza valvolare mitralica è la dispnea da sforzo associata o meno ad astenia (stanchezza). Questo tipo di patologia è estremamente subdolo ed è molto conosciuto come prolasso della valvola mitrale, molte volte non considerato in maniera adeguata. Il prolasso della valvola mitrale è un disturbo comune che affligge il 2-3% della popolazione caucasica (quindi circa 180 milioni di persone nel mondo) ed è caratterizzato da tipici cambiamenti fibromixomatosi del tessuto della mitrale, con spostamento di uno o entrambi i foglietti nell’atrio sinistro.
Il prolasso valvolare mitralico può essere associato a rigurgito mitralico significativo, endocardite batterica, insufficienza cardiaca congestizia e anche morte improvvisa. L’incidenza può essere di natura familiare o sporadica. Pur trattandosi della causa più comune delle patologie valvolari che richiede un gesto chirurgico, si sa poco sui meccanismi genetici e sulla base della patogenesi e progressione del prolasso valvolare. La maggioranza dei dati comunque fa supporre un modello ereditario di tipo autosomico dominante. Ciononostante, sebbene la predisposizione genetica alla patologia risale al momento della nascita, non è possibile individuarla attraverso un controllo clinico in età neonatale. La frequenza di prolasso della valvola mitrale è infatti molto bassa nei bambini (0,3%) e nei giovani adulti (0,6%). Questi risultati suggeriscono che si tratta di una malattia progressiva che necessita attenta e periodica valutazione cardiologica in caso di familiarità con la patologia.

Si sottolineano altri aspetti fondamentali: il primo è rappresentato dall’analisi del database della società americana di chirurgia toracica e cardiaca dell’adulto (1125 centri) che mette in evidenza come, da luglio 2011 a settembre 2016, vi è stato un incremento del 24% di interventi sulla patologia mitralica. Altro aspetto importante è rappresentato dai dati pubblicati da Tirone-David (noto cardiochirurgo di Toronto), che mettono in evidenza una sopravvivenza a vent’anni nettamente migliore nei pazienti con insufficienza mitralica che si sottopongono a intervento prima che compaia il sintomo.

Quando vi è indicazione del cardiochirurgo di poter procedere all’intervento, la tecnica che si predilige è quella della riparazione della valvola. Questa può essere eseguita mediante tecnica Robotica, Mininvasiva, Sternotomica.

Contatta il Dr. Alfonso Agnino