Fibrillazione atriale – dr. Alfonso Agnino

La fibrillazione atriale si presenta come tachicardia ed è una malattia molto frequente e si distingue in
• fibrillazione atriale parossistica
• fibrillazione atriale cronica


La forma parossistica è permanente ma si presenta in forma alternata, quindi compare per periodi circoscritti per poi ritornare. In genere dura poche ore e se ne va, risolvendosi spontaneamente in meno di una settimana.
La fibrillazione atriale cronica non si interrompe spontaneamente ma solo in seguito ad interventi terapeutici esterni.

Entrambe le forme oggi vengono essenzialmente trattate dall’elettrofisiologo che, attraverso degli approcci endocavitari dalla vena femorale, elimina il cortocircuito che causa l’alterazione del ritmo cardiaco con una bruciatura o ablazione.

Questa alterazione del ritmo cardiaco è relativamente benigna perché obbliga comunque il paziente ad intraprendere un trattamento anticoagulante il cui scopo è evitare che si formino dei trombi, causa di ictus. In soggetti giovani, la fibrillazione alla lunga può sfociare in uno scompenso cardiaco o in insufficienza mitrale.
Quando il trattamento edocavitario della fibrillazione atriale risulta inefficace ed il paziente è particolarmente sofferente, si interviene con cardiochirurgia sternotomica o mininvasiva. La tecnica chirurgica dà luogo ad una ablazione endocavitaria esterna, di gran lunga più efficace di quella praticata dall’elettrofisiologo.
La strada chirurgica, però, viene intrapresa solo nel caso in cui la prima risulti inefficace.

Qualità della vita



La fibrillazione atriale è piuttosto invalidante per il paziente, soprattutto in condizioni di parossismo, poiché la tachicardia può comparire in qualunque momento della giornata, e i pazienti riferiscono di sentirsi come se il cuore uscisse dallo sterno. Il battito cardiaco aumenta in modo insostenibile, si riduce la pressione arteriosa e non si riesce a fare niente se non distendersi in attesa che passi. I pazienti temono di intraprendere azioni potenzialmente pericolose, come guidare l’auto, per paura di essere colpiti dalla fibrillazione.
La prima terapia è farmacologica, con anticoagulanti, poi si interviene con l’ablazione. La patologia ha un impatto molto forte sulla qualità della vita, basti pensare che la terapia farmacologica non ha soluzione e che occorrono controlli periodici e un’alimentazione restrittiva.

Tecniche cardiochirurgiche per intervenire sulla fibrillazione atriale

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